Il Borgo Fantasma – Gioiosa Guardia
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- 12 Maggio 2022
Costruita agli inizi del IV sec. d.C. a seguito della demolizione di un precedente edificio risalente al II-III sec. d.C., a sua volta impiantato su strutture del II-I sec. a.C., la villa di Patti Marina, costituisce un interessante documento dell’assetto del territorio della Sicilia in epoca tardoantica, quando si realizzano, conseguentemente all’affermazione del latifondo, vasti complessi architettonici, che associano la funzione abitativa con quella produttiva. Distrutta da un violento terremoto, alla fine del IV sec. d.C., la villa continuò ad essere frequentata, sia pure con sensibili trasformazioni, fin oltre il VI sec. d.C., come attestano alcune sepolture ad inumazione, rinvenute nel settore più ad est del complesso, e una ricca documentazione di materiale ceramico e numismatico che arriva largamente a coprire il X e XI sec. d.C.. L’edificio residenziale, scoperto in occasione dei lavori per la costruzione dell’autostrada Messina-Palermo, nell’agosto del 1973, si trova a nord delle colline su cui si estende la moderna città di Patti, a pochi chilometri di distanza dal sito di Tindari, sulla sponda destra del torrente Montagnareale, in prossimità della costa e di quello che doveva essere l’antico tracciato della via Valeria. Al complesso si accede attualmente da un ingresso, probabilmente secondario (posticum), situato sul lato ovest dell’articolata planimetria, che immette direttamente in un grande peristilio quadrangolare, orientato sull’asse nord-sud e che rappresenta il punto focale della villa, intorno a cui si distribuisce la numerosa serie degli ambienti privati, di soggiorno/ricevimento, di rappresentanza e di servizio.